Una telefonata per dirsi addio
Tu: Ciao.
Io: Ciao, come va?
Tu: Bene, tu?
Io: Bene, bene
Tu: Sai oggi sono davvero furioso, pensa che questa mattina....e poi nel primo pomeriggio...come se non bastasse, mi sono trovato la multa.
Io . Ha...ha...ha...davvero? Non me lo dire! Certo che sono stati proprio maligni!
Non lo penso, e non ti sto ascoltando più di tanto, ma te lo dico lo stesso, così ti senti importante, credi che le tue sventure quotidiane vengano ascoltate, ma soprattutto comprese. Sai che dall'altro capo della cornetta mi sto facendo gli affari miei, sai che ti sto sentendo, ma non ti stò ascoltando. D'altronde lo avevi detto anche tu, al telefono non è la stessa cosa. Cerchi di cambiare argomento, è ciò che sai fare meglio.
Tu: hai letto l'articolo sulle banche, quello sulla Stampa?
Io: Si, niente di nuovo.
Cerchi di cambiare argomento, forse buttando l'occhio sul giornale che hai nel sedile accanto, scegliendo l'ultimo articolo che hai letto. Ma non attacca, sai che ho intenzione di non sentirti più, lo capisci dal fatto che una volta parlavamo fluidamente, gli argomenti non mancavano, così come non mancava l'entusiasmo.
Tu: vabbeh! Ma dimmi, com'è il nuovo lavoro?
Io: bello, mi sa che non sono una frana completa, peccato solo che la sera mi fa un po' male la gola e la testa. Ma, non sai cosa mi è successo oggi....pensa che un cliente mi ha tenuta due ore al telefono, solo perchè....
Tu: ha...ha...ha...davvero? ma non mi dire!
Non mi stai ascoltando nemmeno tu. Il tuo orgoglio ti impedisce di ammettere che oramai siamo come due vecchi amici, di noi non è rimasto più nulla. Così quando sparirò dalla tua vita, a parlarti di me resteranno poche cose sparse per la tua casa, come un pacchetto di sigarette sul tuo comodino, sigarette troppo leggere per te, che quindi non fumerai, ma che sono certa conserverai. Un timer a forma di papera che ti ho regalato perchè non sapevo mai quand'era l'ora di tirar fuori la torta dal forno, la torta di mele, che tanto ti piace e che ho bruciato solo una volta, una fotografia nostra scattata nel corso di una gita in campagna, tenuta ferma sul frigorifero con due calamite, una sciarpa colorata nell'ingresso, alcuni libri che ti ho regalato, biografie romanzi classici, ma anche alcuni Noir, Cd di musica classica, la tua preferita, ma anche contemporanea e rock, tutti generi che hai imparato ad apprezzare.
Io: Ti saluto, devo andare, magari ti chiamo stasera, sul tardi.
Tu: Va bene, se ti addormenti non preoccuparti.
Non ti ho richiamato e domani non risponderò alla tua solita chiamata delle 19.40, la verità e che potremmo vivere assieme per 40 anni, e morire nella nostra rutine quotidiana, parlare di ogni cosa, e non aver niente da dirci, amare altre persone e chiederci sempre come sarebbe stato se fossimo rimasti assieme.
Io: Ciao, come va?
Tu: Bene, tu?
Io: Bene, bene
Tu: Sai oggi sono davvero furioso, pensa che questa mattina....e poi nel primo pomeriggio...come se non bastasse, mi sono trovato la multa.
Io . Ha...ha...ha...davvero? Non me lo dire! Certo che sono stati proprio maligni!
Non lo penso, e non ti sto ascoltando più di tanto, ma te lo dico lo stesso, così ti senti importante, credi che le tue sventure quotidiane vengano ascoltate, ma soprattutto comprese. Sai che dall'altro capo della cornetta mi sto facendo gli affari miei, sai che ti sto sentendo, ma non ti stò ascoltando. D'altronde lo avevi detto anche tu, al telefono non è la stessa cosa. Cerchi di cambiare argomento, è ciò che sai fare meglio.
Tu: hai letto l'articolo sulle banche, quello sulla Stampa?
Io: Si, niente di nuovo.
Cerchi di cambiare argomento, forse buttando l'occhio sul giornale che hai nel sedile accanto, scegliendo l'ultimo articolo che hai letto. Ma non attacca, sai che ho intenzione di non sentirti più, lo capisci dal fatto che una volta parlavamo fluidamente, gli argomenti non mancavano, così come non mancava l'entusiasmo.
Tu: vabbeh! Ma dimmi, com'è il nuovo lavoro?
Io: bello, mi sa che non sono una frana completa, peccato solo che la sera mi fa un po' male la gola e la testa. Ma, non sai cosa mi è successo oggi....pensa che un cliente mi ha tenuta due ore al telefono, solo perchè....
Tu: ha...ha...ha...davvero? ma non mi dire!
Non mi stai ascoltando nemmeno tu. Il tuo orgoglio ti impedisce di ammettere che oramai siamo come due vecchi amici, di noi non è rimasto più nulla. Così quando sparirò dalla tua vita, a parlarti di me resteranno poche cose sparse per la tua casa, come un pacchetto di sigarette sul tuo comodino, sigarette troppo leggere per te, che quindi non fumerai, ma che sono certa conserverai. Un timer a forma di papera che ti ho regalato perchè non sapevo mai quand'era l'ora di tirar fuori la torta dal forno, la torta di mele, che tanto ti piace e che ho bruciato solo una volta, una fotografia nostra scattata nel corso di una gita in campagna, tenuta ferma sul frigorifero con due calamite, una sciarpa colorata nell'ingresso, alcuni libri che ti ho regalato, biografie romanzi classici, ma anche alcuni Noir, Cd di musica classica, la tua preferita, ma anche contemporanea e rock, tutti generi che hai imparato ad apprezzare.
Io: Ti saluto, devo andare, magari ti chiamo stasera, sul tardi.
Tu: Va bene, se ti addormenti non preoccuparti.
Non ti ho richiamato e domani non risponderò alla tua solita chiamata delle 19.40, la verità e che potremmo vivere assieme per 40 anni, e morire nella nostra rutine quotidiana, parlare di ogni cosa, e non aver niente da dirci, amare altre persone e chiederci sempre come sarebbe stato se fossimo rimasti assieme.
Inserito da Sara il 08-05-2009 23:57:55